Poeta francese di origine belga. Proveniente da un'agiata famiglia della
borghesia, compì gli studi a Namur e a Bruxelles. Nel corso della
giovinezza si dedicò con passione alla lettura delle opere di mistici e
poeti simbolisti che lo portarono ad avvicinarsi ai principi surrealisti
(libertà attraverso la fantasia, linguaggi istintivi, esplorazione
dell'irrazionale). Nel 1923 pubblicò la sua prima opera, la raccolta di
prose
Le rêve et la jambe, cui fece seguito
Qui je fus
(1927), un insieme di aforismi, brevi racconti e poesie. Dopo un viaggio che lo
portò da Amsterdam a Quito e in Brasile scrisse
Ecuador, journal de
voyage (1929). Nel 1938 uscì
Plume, in cui si rivelano le sue
affinità con Kafka, espresse dalla composizione di racconti fantastici e
simbolici. Plume è l'immagine dell'uomo senza qualità, che
diventerà un tema ricorrente in tutte le sue opere. Importante per
comprendere la poetica di questo autore appare la prefazione all'opera
Épreuves, exorcismes (1946), dove la poesia viene definita come un
esorcismo, cioè un mezzo di liberazione. Nel 1949 uscì
La vie
dans le plis, l'opera più caratteristica del poeta e l'anno dopo
Passages. Con il passare del tempo e l'accumularsi delle esperienze,
M. si ripiegò sempre più sulla sua interiorità,
utilizzando la poesia come mezzo per liberarsi dai problemi e dai fantasmi che
lo ossessionavano. Le raccolte
Misérable miracle (1955),
L'infini turbulent (1957) e
L'espace du dedans (1966) sono
rappresentative della produzione dell'autore negli anni Cinquanta e Sessanta.
Desideroso di rimanere lontano da qualsiasi pubblicità, evitò
sempre le manifestazioni pubbliche arrivando a rifiutare nel 1965 il Gran premio
nazionale delle lettere (Namur 1899 - Parigi 1984).